Mobile Fighter G Gundam | 1994.12.27 | Action | Super Famicom | Bandai |
Mobile Fighter G Gundam inaugura la pratica di ambientare le nuove realizzazioni in un proprio calendario, diverso da quelle usato fino allora (ovvero lo Universal Century).
L’ambientazione è quella di una Terra inquinata e devastata dopo anni di guerre. Le elite governative trasferiscono porzioni di crosta terrestre in orbita per creare delle vere e proprie isole spaziali di pace e felicità.
Inizia così una nuova era: quella del Future Century.
Per mantenere lo status quo, gli equilibri di potere tra le nazioni sono decisi da un torneo di "arti marziali" che si svolge ogni quattro anni ed ha come arena l’intero pianeta, sebbene sia ancora abitato.
Sono passati 60 anni dall’inizio dell’FC ed è tempo del 13° torneo: un nuovo Gundam Fight inizia e ogni nazione invia a combattere il proprio campione, un Gundam appunto.
L’intento della Sunrise con G Gundam era quello di avere serie che agganciassero il marchio Gundam alla moda del momento che, guarda caso, all’epoca erano i picchiaduro come Street Fighter e Dragonball.
Il risultato è una serie che ha provocato le reazioni infuriate dei fan di vecchia data e che, anche a distanza di anni, non riscuote molta fortuna.
Curiosità: nella battaglia finale di Mobile Fighter G Gundam si vedono brevemente numerosi MS da quasi tutte le serie televisive (Mobile Suit Gundam, Zeta Gundam, ecc.) e non (0083, Gundam F91), ma anche dal manga Crossbone Gundam; ci sono perfino Daitarn III e Zambot 3.
Sempre nascosto tra questi cameo fa la sua prima apparizione animata l’XXXG-01W Gundam Wing, il protagonista dell’omonima serie TV andata in onda nella stagione successiva.
Nessuno dei mobile suit "ripescati" ha un ruolo significativo, sono a tutti gli effetti degli "inside joke", forse per ingraziarsi tardivamente i vecchi fan.
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Titolo | Mobile Fighter G Gundam |
Formato | serie TV 49 episodi |
1ª TV | 22 Aprile 1994 – 31 Marzo 1995 |
Regia | Yasuhiro Imagawa |
Sceneggiatura | Fuyunori Gobu |
Character design | Hiroshi Osaka |
Mecha design | Hajime Katoki, Kimitoshi Yamane, Kunio Okawara |
Musiche | Kouhei Tanaka |