Luglio in Giappone è sinonimo di vacanze scolastiche quindi di tempo libero… da dedicare magari al modellismo gundamico. È quindi naturale che una nuova linea scelga questo mese per ottenere il massimo impatto. Non fece eccezione il 1995, l’anno dei Master Grade, destinati a divenire il prodotto di punta dei gunpla (GUNdam PLAstic) tanto da essere considerati il simbolo (se non il sinonimo) dei modellini legati all’universo di Gundam.
Sono un prodotto maturo, che hanno solide fondamenta nelle conoscenza acquisite in quindici anni (1980 – 1995) di gunpla, con un pubblico obiettivo ben preciso: non chi è cresciuto “a pane e Gundam”, allora ultra ventenne e quindi preso da tutt’altro, ma chi è venuto subito dopo, quelli per cui Gundam è una sorta di presenza fissa, un sinonimo di fantascienza paragonabile a Guerre Stellari o Star Trek, quelli che, infine, hanno ancora le vacanze scolastiche: quindi i quindicenni.
L’aspetto spigoloso e squadrato delle prime uscite può essere letto come intenzionale: i Master Grade sono progettati interamente al computer, allora perchè non creare un richiamo ai videogame sicuramente popolari tra i quindicenni, e alla loro grafica che nel 1995 era appunto spigolosa.
Anche la scelta di proporsi in scala 1/100 si può leggere in funzione del target, i vecchi gunpla sono roba da bambini, ora siete pronti per sfide più impegnative: modellini composti da centinaia di pezzi da incastrare, ma anche molto più grandi e quindi con più spazio per i dettagli e in grado di dare maggiori soddisfazioni una volta montati. Vale la pena ricordare che essendo gunpla colla e vernici, in teoria, non servono.
Durante il secondo anno di vita della linea c’èla vera svolta, l’evento che segna la fondamentale novità rispetto alle linee preesistenti. Infatti dal 1997 in poi i Master Grade hanno uno scheletro completamente articolabile: l’inner frame. Si tratta di una struttura che non solo è in grado di autoportarsi ma permettere anche ampie possibilità di posizionamento. Sopra si agganciano le placche di rivestimento che danno al mecha il suo aspetto finale. Una simile scelta tecnologica, promette un modellino che sta in piedi senza ulteriori ed antiestetici accorgimenti ma anche la possibilità di fargli assumere posizioni plastiche e di grande effetto.
Nel corso degli ani le uscite si susseguono incessanti alternandosi tra uscite regolari ed edizioni limitate, speciali o commemorative che ripropongono alcuni MS con colorazioni particolari (mimetiche o di qualche asso famoso), in materiali metallizzati o perfino trasparenti. Se i mecha U.C. rappresentano circa l’80% delle uscite, non sono rari i modelli derivati da altre timeline (Cosmic Era in primis). Attorno al 2002 c’èanche un poco fortunato excursus dal mondo di Gundam con un solo Aura Battler (serie Dunbine) e una decina di Labor (serie Pat Labor).
Col passare degli anni, grazie al miglioramento delle tecnologie ed all’esperienza accumulata, la Bandai re inventa i Master Grade quando a partire dal 2005 ripropone alcune delle prime uscite ma in versione 2.0 con la quale si raggiunge una qualità paragonabile a quella della linea Perfect Grade in scala 1/60.
Prodotto da: | Bandai |
Scala della linea: | 1:100 |
Tipo: | modelli da assemblare |
Prima uscita: | MG RX-78-2 Gundam – Luglio, 1995 |
Ultima uscita(inserita nel DB del GIC – Gundam Italian Club): | MS-06R-2 Zaku II Gabby Hazard – Luglio, 2015 |