Note:
Rispetto al disegno originario, opera di Shoji Kawamori, non poche sono le differenze introdotte da Hajime Katoki per la realizzazione del kit. La più evidente è la scelta del colore dominante, che tende maggiormente al grigio. L’elevato numero nativo di dettagli rende quasi inesistente la consueta aggiunta di scanalature e pannelli; le proporzioni sono state però modificate, rendendo il modello leggermente più slanciato. Anche le propaggini cariche di motori ai lati delle spalle (i booster binder) sono state allungate. Queste modifiche sono da attribuirsi sia al diverso gusto del designer sia, verosimilmente, ad esigenze “fisiche” di stabilità del modello finito.
Dal punto di vista tecnico, va segnalata l’abbondanza di superfici curve, come ad esempio nella copertura del cockpit, apribile, che indicano un’accresciuta padronanza della tecnologia costruttiva. Notevole è l’impegno profuso nel realizzare i booster binder: completamente articolati, in grado di aprirsi rispetto alla spalla e con i singoli motori orientabili in modo indipendente.
Oltre alle due beam saber, il mobile suit è equipaggiato con un pesante scudo, alto quanto lui, al cui interno trova posto la canna del bazooka atomico. L’arma distintiva del GP02A è accuratamente riprodotta sia nella già menzionata canna che nella parte ancorata alla schiena, la camera di lancio. Quest’ultima, molto dettagliata, può essere orientata in posizione di tiro, ma non può essere aperta per inserire il proiettile con testata nucleare (finta) fornito a corredo. |