Note: Dal punto di vista progettuale, lo ZZ è stato probabilmente un dei più difficili modellini da realizzare: si può infatti trasformare in una sorta di aereo (il G-Fortress) oppure separarsi in tre caccia (Core Top, Core Base e Neo Core Fighter), che a loro volta possono combinarsi tra di loro (Core Top+Neo Core Fighter o Core Base+Neo Core Fighter). Per poter riprodurre questo MS è stato necessario rinunciare subito all’inner frame, troppo complesso da gestire, riutilizzando invece tutto lo know-how dei vecchi modellini dello ZZ (1/144, 1/100, HG) insieme a quello del Master Grade Zeta Gundam. Salvo un modifica nelle proporzioni, soprattutto nell’assetto di volo, le differenze rispetto al mecha visto nella serie TV (tra l’altro una delle più discusse/criticate dai fan) sono molto contenute; persino il meccanismo di trasformazione è rimasto inalterato. Il pannello centrale del petto si apre per dare accesso al cockpit, che è anche la cabina di pilotaggio del Neo Core Fighter e dove si trova la statuetta del pilota Judau Ashta in posizione seduta. Gli unici altri elementi apribili sono le due coperture sulla parte superiore del grosso backpack, ognuna delle quali nasconde un batteria di 21 missili. Le armi fornite a corredo sono due hyper beam saber, grosse quasi due volte una normale spada a raggi, e il doppio beam rifle che forma parte del muso del G-Fortress e del Top Fighter. Nessun elemento aggiuntivo quindi; probabilmente tale scelta è dovuta alla volontà di contenere il costo del kit, visto l’elevato numero dei pezzi da cui esso è composto: ben 520, contro i 214 dell’RX-78-2, i 363 dell’MSZ-006, i 398 dell’RX-78GP01-Fb e i 329 dell’RX-78NT-1. |