Grazie a Bandai Namco Entertainment il Gundam Italian Club ha avuto modo di partecipare alla closed beta di Gundam Extreme VS Maxiboost ON per PS4.
Quelle che seguono sono le impressioni del nostro team di giocatori.
“Perchè continui a combattere?”
“E’ l’unico modo che conosco per vivere”
“E’ l’unico modo che conosco per vivere”
Non saremo mai un adolescente che in qualche modo più o meno verosimile si ritrova nella cabina di pilotaggio di un robot da molti miliardi di dollari.
Non piloteremo mai suddetto robot in una guerra su vasta scala, con un vero addestramento militare al di fine di salvare l’umanità o di rovesciare una tirannia.
Ma ci avvicineremo molto…
Uscito nelle sale giochi Giapponesi nella primavera del 2014 Gundam Extreme VS Maxiboost ON (EXVSMO) è un fighting game squisitamente arcade basato sull’iconico franchise mecha Mobile Suit Gundam. Il successo di cui gode tutt’oggi ha convinto (seppur con un ritardo quasi biblico, 6 anni nel mondo videoludico sono un’eternità ) Bandai Namco a proporre una conversione per Playstation 4 (da qui il suffisso ON), riprendendo e adattando tutti i contenuti presenti nella versione cabinato.
Dal punto di vista del gameplay, ci troviamo davanti ad un picchiaduro ad arene 2 VS 2 frenetico e adrenalico con comandi semplici e diretti. Pur considerando le ovvie differenze nel roster, il gioco sostanzialmente si basa su soli 4 tasti (Lock On, Dash, Melee Attack, Ranged Attack) che, combinati tra loro con pressione simultanea possono generare attacchi differenti.
Il Dual Shock 4 ben si adatta allo scopo, avendo a disposizione altri 4 tasti (5, se si considera il Touch pad, utilizzato per la comunicazione online) rendendo così più comoda l’esecuzione dell’attacco. Dimenticatevi gli input che i picchiaduro ci hanno abituato ad inserire sin dagli albori del genere, in Gundam Extreme VS Maxiboost ON la pressione dei tasti è più simile ad un Rhythm Game che non a quello tipico del genere. Dimenticatevi le classiche “mezzelune + pugno” et similia, qui si parla di pressioni continue del tasto attacco (generalmente Melee) più tasto direzionale per differenziare l’animazione.
Questa apparente semplicità non tragga però in inganno. Vista la tipologia di gioco e la sua “destinazione” (ricordiamo che è nato per le sale giochi) la curva di apprendimento deve necessariamente essere molto dolce, almeno all’inizio. Una volta imparati i fondamenti del movimento e l’uso sapiente del Dash (qui molto più generoso in termini di consumo rispetto all’ultimo titolo arrivato sulle nostre console, ovvero Gundam Versus) ci si può gettare nella mischia. Conoscere e padroneggiare però sono due cose molto diverse. La possibilità di “cancellare” le combo per concatenarne altre tramite la schivata, ad esempio, è una cosa tanto semplice nel concetto quanto difficile da applicare nella realtà e nella frenesia dei combattimenti. E in questo caso torna il paragone con i Rhythm Game, in quando sarà appunto il “ritmo” con cui si premono i tasti a determinare la riuscita o meno di un attacco, specie contro un avversario umano.
Le battaglie CO-OP poi aggiungono quel tocco di strategia che non guasta, sempre che si abbiano chiari i ruoli che un gioco del genere silenziosamente impone. Ci riferiamo a quello del DPS (l’unità che ha come compito principale fare danno) e quella del Support. Quest’ultimo, come si intuisce dal nome, deve evitare di far trovare il suo team in inferiorità numerica e, contemporaneamente, favorire gli attacchi del compagno. Il roster immenso dei Mobile Suit a disposizione (ben 183, anche se con alcuni doppioni con differenze minime, generalmente il pilota, che influisce solo sul costo dell’unità e sulla quantità di danno inflitta) garantisce una buona varietà nelle scelte, con ottimi mezzi per entrambi i ruoli.
Il “costo dell’unità ” è una cosa importante da tenere in considerazione, in quanto ad ogni Team a inizio match verrà attribuito un valore (6000 di default) che rappresenta a tutti gli effetti la barra dell’energia del Team stesso. Il costo del Mobile Suit indica di quanto la barra dell’energia sarà ridotta in caso di distruzione dello stesso (1500 – 2000 – 2500 o 3000) determinando così quante volte un unità potrà rientrare in campo. Ad esempio: 2 unità con valore 3000 potranno rientrare in partita complessivamente una volta, mentre una da 3000 e una da 2500 2 (3000 + 2500 = 5500, con una rimanenza di 500 che permette un nuovo rientro “overcost”).
Graficamente parlando Gundam Extreme VS Maxiboost ON si presenta godibilissimo nonostante la sua età : le animazioni sono eccellenti e il cell shading utilizzato contribuisce a rendere i modelli e le loro animazioni spettacolari. Fa eccezione la Kill Cam, forse la cosa più orribile mai vista nella mia vista da videogiocatore e comune a quasi tutti i titoli della serie. Cosa che purtroppo non si può dire per le arene, che definire imbarazzanti è usare un eufemismo. Anche il fan di vecchia data faticherà non poco a riconoscere alcune ambientazioni, talmente povere di dettagli (il più delle volte ci troveremo davanti a dei “blocchi” rivestiti da texture di bassissimo livello) da far dubitare che, al di là dell’HD ci si possa davvero trovare davanti ad un gioco per PS4.
Non che questo rappresenti un problema ai fini del gioco, con 183 Mobile Suit presenti nel roster e la quantità ESTREMA (in questo caso, mai aggettivo può essere più adatto) di laser, effetti di luce ed esplosioni presenti su schermo non si avrà il tempo di notare certi dettagli, se non nella calma di inizio round.
Ed è anche vero che questa particolare tipologia di gioco non richiede arene troppo complesse o con troppi elementi a schermo, perchè si perderebbe la natura adrenalinica del prodotto…
Anche se pensando ad un certo Dissidia NT il paragone viene spontaneo, quantomeno per quello che riguarda le texture (e parliamo di un “concorrente diretto”, seppur di franchise diverso, in quanto anche Dissidia nasce in sala giochi).
Abbiamo chiamato in causa Dissidia Nt più che altro per evidenziare il più grosso difetto di questo EXVSMO, ovvero la gestione della telecamera. Il Lock On (obbligatorio in questo genere di giochi) il più delle volte impazzisce durante le combo più articolate a distanza ravvicinata. Non riesce a seguire i movimenti dell’avversario agganciato quando questo rapidamente si sposta alle nostre spalle o effettua un salto, rendendo il tutto confusionario e ingestibile. Il tutto si traduce (per un buon 90% dei casi) in una pesante punizione da parte del team antagonista.
Difetto, anche questo, ereditato dai precedenti titoli della serie, che dimostra il lavoro minimo che vien fatto in ogni capitolo.
Fortunatamente il Netcode fa il suo dovere, nelle ore dedicate alla Beta non ho riscontrato nessun problema di latenza o lag (e anche una discreta facilità nel trovare partite, ma considerato che si trattava di un Closed ci sarebbe mancato altro) nonostante si tratti di un gioco hostato da un giocatore (a differenza, ad esempio, di Gundam Battle Operation 2 dove i server sono dedicati, anche se pochi, e situati in Giappone).
Le versioni PS4 e PS4-Pro sono praticamente identiche, con un accentuazione dei colori su PRO che rende l’effetto cell shading dei modelli più godibile, ma si tratta di una piccolezza trascurabile e quasi invisibile con il gioco in movimento.
In conclusione l’esperienza di gioco si è dimostrata in ogni caso divertente, facile da apprendere per i novizi e giustamente tecnica da padroneggiare. Forse più bella da vedere che non da giocare (troppo spesso si rimane a bocca aperta per ciò che accade su schermo senza avere la più pallida idea di cosa stia succedendo).
Con una gestione più sensata della telecamera forse ci troveremo davanti ad un punto di riferimento per il genere, invece ci troviamo solo davanti ad un buon gioco, con un grande valore affettivo, vero, ma che difficilmente riuscirà ad appassionare chi non è un fan dell’anime.
Ringraziamo ancora Bandai Namco Entertainment per averci dato modo di partecipare alla closed beta di Extreme VS Maxiboost ON.
Consulta l’area Videogames
Sito ufficiale Bandai Namco Entertainment